STUDIO LEGALE
SCAFETTA

Cause di servizio. Il TAR annulla il diniego "copia incolla"

Cause di servizio militari
di Michela Scafetta

Triste consuetudine è ormai quella di procedere al diniego di riconoscimento delle cause di servizio per il personale militare, negando un diritto a coloro che quotidianamente mettono a rischio la vita stessa, in difesa del proprio Paese.

La troppa facilità con cui vengono adottati tali provvedimenti, denota la poca premura e la scarsa considerazione riservata al personale militare, da parte dell’ organo tecnico – amministrativo, di alta levatura, composto da personale caratterizzato da specifiche competenze giuridiche e medico-legali, quale è (o meglio dovrebbe essere) il Comitato di Verifica delle Cause di Servizio.

Degna di nota è sicuramente una recente sentenza del Tar Firenze, che allontanandosi dai comuni orientamenti giurisprudenziali, accoglie il ricorso, riconoscendo così la dipendenza da causa di servizio della patologia lamentata dal ricorrente.

Infatti il Tar Firenze, nella citata sentenza sottolinea la grave negligenza da parte del Comitato di Verifica, nonché la superficialità di un modus operandi avvilente.

Nella citata pronuncia il Giudice Amministrativo sanziona soprattutto genericità delle affermazioni riportate nei verbali del Comitato, in cui si legge che:

Si tratta di affermazione stereotipa, in quanto – secondo l’ampia casistica in materia, più volte sottoposta al vaglio di questo Tribunale - ripetutamente usata, con una abusata tecnica redazionale “a stampone” dal medesimo Comitato in numerosissimi casi analoghi, come tale doppiamente inspiegabile e tanto più sorprendente.

Si tratta, infatti, di valutazione proveniente da organo tecnico-amministrativo di cui fanno parte giudici provenienti dalle diverse magistrature, avvocati dello Stato, dirigenti statali, ufficiali medici superiori e qualifiche equiparate della Polizia di Stato, funzionari medici delle amministrazioni dello Stato: cioè quello che dovrebbe essere il fior fiore delle capacità e competenze in materia di procedimenti amministrativi e scienze medico-legali.

Come tale, esso Comitato dovrebbe assicurare al cittadino il massimo grado di rispetto dei fondamentali canoni di buona azione amministrativa di carattere discrezionale, in termini di motivazione, adeguatezza istruttoria, logicità, imparzialità e trasparenza”. (Tar Firenze, sent. N. 462/2016).

Una vera e propria sentenza di rimprovero. Un invito quasi “forzoso” a migliorsi. Un monito assolutamente da seguire!

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-- Avv. Michela Scafetta (titolare dello studio)

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