Superare un tradimento


“Non possiamo controllare il vento, e nemmeno le onde e le correnti ma, come l’esperto nocchiero, possiamo confidare nella nostra capacità di utilizzare le vele e il timone per solcare anche il più temibile degli oceani”.
Con queste parole, è iniziato uno dei corsi di formazione più entusiasmanti a cui io abbia partecipato.
La settimana scorsa a Milano, a quest’ora, il prof. Nardone, famoso psicologo ed esperto nelle terapie brevi, tra tante questioni, ha affrontato il tema dell’abbandono. Ora vi chiederete perché un avvocato debba interessarsi di psicologia e non solo di diritto.

Vi rispondo subito! Quando un cliente va dall’avvocato, lo fa perché ha bisogno di aiuto e molto spesso perché deve vincere una causa non solo in tribunale ma anche con se stesso.

I giudici possono anche sbagliare ma la nostra coscienza no.

Molto spesso, se ci si rivolge alla persona giusta, si arriva a fine causa che il problema lo si è già superato da tempo.

Ieri ho aperto e chiuso la mia giornata in studio, ricevendo due persone al primo appuntamento per una separazione.

Come dico sempre, preferisco occuparmi di ordini e disciplina piuttosto che di sentimenti umani, ma alcune volte mi tocca farlo.

Il primo appuntamento era con un marito che aveva tradito la moglie, l’ultimo appuntamento era con una moglie tradita dal marito.

La sofferenza era la stessa.

Gli occhi lucidi e lo sguardo profondo era identico.

Soffre chi tradisce, soffre chi viene tradito.

Entrambe le persone mi descrivevano cosa aveva causato tradimento.

Venivano fuori tratti comuni di queste esperienze, che mi porterebbero a generalizzare il tradimento.

In entrambi i casi, i mariti non avevano tradito le loro mogli ma avevano rinnegato le persone che erano diventati con il passare degli anni.

Cercavano dall’amante un’altra possibile versione di loro stessi.

Quel marito mi rappresentava il suo tradimento come la nostalgia per una vita non vissuta.

Una sorta di vendetta su possibilità negate.

Quel giorno a Milano, il prof. Nardone ci aveva invitato a rivolgere una domanda al nostro cliente/paziente, dopo colloqui simili a quelli che vi ho appena raccontato:

“Ma tu puoi fare a meno di lei o di lui?”

Ieri a quella domanda, il marito mi aveva risposto con un secco no. Senza ombra di alcun dubbio.

Ecco che allora, dobbiamo diventare esperti nocchieri per solcare anche il più temibile degli oceani e arrivare a toccare sani e salvi la terra ferma.

Nessuna sentenza o nessun giudice potrà mai portarci ad un migliore risultato.