STUDIO LEGALE
SCAFETTA

Stabilizzazione medici e infermieri militari arruolati in emergenza covid

Stabilizzazione medici e infermieri militari emergenza covid

Aggiornamenti

19 settembre 2023

In data 11.10.2023 si terranno presso il Tar del Lazio le camere di consiglio per il nostro ricorso.

Si deciderà sulla domanda cautelare di sospensione del diniego opposto dall'amministrazione all'istanza di proroga della ferma sino al 31.12.2023 e di avvio all'immissione al servizio permanente.

7 giugno 2023

In data odierna abbiamo provveduto ad inoltrare l’istanza alla direzione generale per il personale miliare avente ad oggetto “personale medico e infermieristico militare arruolato durante l’emergenza covid-19. Richiesta proroga al 31.12.2023 ai fini dell’immissione al servizio permanente”.

Presupposto giuridico

Nel 2020, per far fronte all’emergenza Covid-19, il Ministero della Difesa procedeva all’arruolamento straordinario di medici e infermieri con una ferma inizialmente della durata di un anno.

L’impiego dei medici e infermieri reclutati a causa della situazione pandemica si è rivelato necessario al punto tale che l’amministrazione difesa ha prorogato più volte la loro ferma anche dopo il superamento dello stato di emergenza sanitaria, fino alla data ultima del 30.06.2023.

Tuttavia, ad oggi, a differenza di quanto avviene per il personale sanitario e socio-sanitario assunto nel servizio sanitario nazionale durante l'emergenza pandemica, non sono previste ulteriori proroghe; pertanto al 30.06.2023, i medici e gli infermieri dell’esercito andranno a casa e si troveranno senza un impiego.

Infatti la disposizione contenuta nell’ultima finanziaria che ha previsto la possibilità di una proroga del rapporto di lavoro al 31.12.2024 ed una successiva stabilizzazione si applica solo ai medici e infermieri che operano nel SSN e non anche a quelli del SSM.

L’unica forma di tutela prevista (se così si può chiamare) per i medici e infermieri dell’esercito è quella contenuta nel decreto legge n. 44 del 22 aprile scorso, che all’art. 7 fa riferimento alla promessa di un concorso con il 50% dei posti riservati ai medici e agli infermieri reclutati ai tempi del covid da bandire nel 2023.

Una soluzione, questa, che intanto non garantisce la continuità dell’impiego dopo il 30.06.2023, in ogni caso il passaggio al servizio permanente non sarà per tutti in quanto necessariamente qualcuno rimarrà a casa e soprattutto espone gli interessati all’alea e all’onere di una procedura concorsuale.

Questa differenza di trattamento rispetto a categorie di persone che hanno dato, mettendosi a disposizione della collettività, il medesimo contributo alla missione comune di salvare vite anche mettendo in pericolo la propria sarà alla base dell’iniziativa che lo Studio Scafetta intende portare avanti.

Chiederemo immediatamente all’Amministrazione Difesa un’ulteriore proroga al 31.12.2024 del rapporto di impiego con la garanzia di una futura stabilizzazione diretta di tutti i medici e infermieri in servizio alla data 30.06.2023, così come avvenuto negli altri settori della pubblica amministrazione.

Successivamente in caso di mancata risposta positiva proporremo un ricorso al TAR Lazio.

Possono aderire tutti coloro che saranno interessati a far valere i loro diritti di fronte ad un’ingiustizia sociale prima ancora che professionale ed economica.

Come partecipare al ricorso

Entro e non oltre il 30 maggio 2023, gli interessati dovranno compilare il modulo di adesione disponibile al seguente link:

MODULO ADESIONE RICORSO MEDICI E INFERMIERI MILITARI EMERGENZA COVID

Tutte le istruzioni sono riportate nel modulo.

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