Fine 2020, tempo di bilanci

Nonostante tutto, il catastrofico 2020 si è rivelato generoso nei miei confronti.

Ho festeggiato il Capodanno su una calda isola delle Maldive e piedi nudi sulla sabbia.
A febbraio sono riuscita a trovare i biglietti per la mostra di Tutankamon a Londra (dicono che portasse sfortuna… e infatti… per tanti versi non si è smentito!).
Ho trascorso il mese di febbraio in giro per l’Italia in lungo e in largo sfidando il Covid e credendo che non poteva capitare a me.
Invece, in una mattina di marzo, mi sono svegliata con febbre, mal di gola, tosse e stanchezza e, fatto il tampone, ho scoperto di essere stata positiva al coronavirus.
Per fortunata oggi posso raccontarlo.
In quei mesi di lockdown ho assistito legalmente molte, troppe persone che si ammalavano e venivano abbandonate da un sistema che non funzionava.
Ho conosciuto molti medici, che oggi posso chiamare amici.
Questo è stato l’anno del mio avvicinamento alla medicina, quella vera.
Io, ipocondriaca fino al midollo, ho partecipato alla stesura di due libri a fianco a dottori e professori universitari.
Questo è stato l’anno della scoperta meravigliosa delle udienze da remoto e ho scoperto che lo smart working funziona benissimo anche per gli avvocati.
Quando i miei colleghi continuavano a ricevere i clienti di persona (con tutti i rischi connessi), noi abbiamo iniziato gli appuntamenti da remoto.
Il mio studio da marzo riceve on line ed è una cosa favolosa per tutto… Tranne che per la mia schiena.
Alla fine ho trovato un rimedio anche per questo e dopo anni di problemi derivanti dalla vita sedentaria e dal poco movimento, sono stata salvata dalla chiropratica.
Alla fine il 2020 è stato l’anno della mia rinascita interiore.
Ho capito che la tua vita può essere cancellata in un secondo e che non ti viene data una seconda possibilità.
Ho capito che diamo troppa importanza alle sciocchezze e che tentare di cambiare le persone è una perdita di tempo.
Ho capito che gli affetti veri sono quelli che ti sono vicini sempre anche se li conosci da poco e ho compreso che la casa è il posto più bello al mondo.
Ho capito che per cercare la felicità non devi andare tanto lontano.
Ho capito che un abbraccio vale molto più di cento parole, soprattutto quando è vietato farlo.
Ho capito, infine, che le difficoltà insegnano tanto.
Ricorderò questo 2020 così.

5 commenti

  1. Cara Michela, condivido tutto di quello che hai scritto, per certi versi, ci ha isolati un po’ di più. Siamo
    Più bravi nel parlarci attraverso un terminale e non so se poi manterremo questo distacco. Ad ogni modo, meglio le cose semplici, quelle più importanti e meno frivole, come ci hanno insegnato i nostri nonni prima e poi i nostri genitori. Un abbraccio forte. Carlo



  2. Leggendo quello che è stato per te il 2020 sono contento che nonostante tutto ciò che hai affrontato sei uscita più forte, anche grazie all’amore della tua famiglia e dei medici che ti sono stati vicini. Ringrazio che sia passato questo 2020 e che ci sia servito a capire cosa è importante nella vita, la salute, la famiglia e le persone che ti vogliono bene.



  3. Bellissime parole e bellissima idea quella di riassumere un anno di vita con quello che ci è successo. Un modo anche per starci vicino. Auguri.



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