Anch’io ho paura.

ipocondria

Viviamo in un mondo dove tutto corre veloce e dove dobbiamo essere sempre perfetti, vincenti.

In un’epoca in cui i social si sono sovrapposti alla realtà e tutto sembra una vetrina, ognuno di noi tende a mettere in mostra la merce migliore.

Pensiamo che tutti vogliano vedere gente vincente persone che non hanno paura di nulla.

I supereroi però non esistono nella realtà.

Ognuno di noi ha delle debolezze e delle paure che devono essere prima di tutto accettate e poi sconfitte.

Torno a parlare di me, oggi e delle mie paure e di come le ho sconfitte.

Perché come dice il mio maestro, non possiamo controllare il vento e neanche le onde ma, come l’esperto nocchiero, possiamo confidare nella nostra capacità  di dirigere le vele e il timone, per solcare il più temibile degli oceani.

La foto che ho scelto, parla da sola.

Ero un’ipocondriaca patologica e oggi, grazie alla consapevolezza del mio problema e grazie ai consigli di un esperto, ne sono uscita coraggiosamente e, quando le mie paure si ripresentano, ho la capacità di superarle.

Qualsiasi dolore fisico che sentivo, dal più leggero al più forte, lo amplificavo al punto che diventava l’unico pensiero delle mie giornate.

Passavo le ore a cercare su internet notizie sulle possibili cause e più cercavo, più mi spaventavo è più stavo male.

Diventavo un’ esperta della patologia tanto da poter scrivere un saggio.

Dopo il fai da te con il dottor Google passavo a stalkerizzare tutti quelli che mi stavano intorno, dalla mia famiglia ai miei collaboratori fino agli amici.

Cene e pranzi monopolizzati dalle mie malattie che diventavano sempre più gravi ai miei occhi ed io sempre più folle agli occhi di chi mi ascoltava.

E poi passavo ai medici.

La persecuzione Iniziava con mia sorella medico e proseguiva con gli amici medici che mi prescrivevano farmaci per farmi contenta.

Ogni volta che in studio mi arrivava un cliente medico, diventava un possibile bersaglio futuro.

Ogni crisi ipocondriaca durava fino a due mesi.

Poi seguiva qualche mese di pausa e poi si presentava un altro malanno e ricominciavo il giro…

Le mie crisi ipocondriache si acuivano nei periodi di maggiore stress lavorativo e soprattutto alle porte dell’estate.

Le ultime estati sono state terribili, sono passata dalla paura di avere problemi cardiaci ai tumori più sconosciuti.

Ho rovinato le vacanze a me e a chi mi stava intorno.

L’unico posto che mi metteva serenità (a dire il vero  mi mette ancora serenità) è la farmacia.

Una volta mio marito a San Valentino mi ha regalato un buono spesa per la farmacia.

La farmacia per me è un porto sicuro, so che lì posso trovare tutto quello che mi serve.

Quando ho comprato casa prima di tutto mi sono accertata di avere una farmacia nelle immediate vicinanze.

A questo con gli anni si è aggiunta la mia grossa competenza in tema di medicinali e malattie, tanto da sostituirmi a medici e farmacisti nelle diagnosi per familiari e amici che, sempre più spesso, mi chiedevano pareri e non facevano che accrescere la mia patologia ipocondriaca.

Dopo anni passati a logorarmi l’esistenza per la paura delle malattie e dopo aver iniziato a soffrire di gastrite da farmaci per automedicazione o da ansia, ho deciso di rivolgermi ad un esperto per la cura dell’ipocondria.

Prima ho letto il suo libro e poi ho deciso di iniziare un percorso di psicoterapia strategica breve per la cura e la sconfitta dell’ipocondria.

Era il 2021.

Ci sono voluti 8 incontri, 4 mesi e oggi posso dire di essere quasi immune dall’ipocondria e quando il malessere si ripresenta ho gli strumenti per combatterlo.

La psicoterapia strategica breve è una forma di psicoterapia che cura non la causa (perché onestamente che qualcuno mi spieghi perché sono ipocondriaca, non mi interessa granchè) ma l’effetto.

Il percorso dura poco perché ti insegnano quelli che nel gergo chiamano “stratagemmi” per sconfiggere le paure e superare il momento critico nel migliore dei modi possibili.

Mi hanno insegnato a solcare il mare all’insaputa del vento.

Anch’io ho avuto paura, ho capito come fare a superarla e oggi mi sento più forte.

Questo mio racconto spero che serva come speranza per chi vive nella paura e non sa come uscirne.

N.B. Il mio maestro è Giorgio Nardone, psicoterapeuta con cui faccio numerosi corsi di comunicazione.

Il libro che ho letto e che mi ha illuminato è: “la paura delle malattie” di Alessandro Bartoletti, grazie a lui ho superato la mia ipocondria.

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