Interposizione fittizia di manodopera, Poste Italiane condannata

Accolto il ricorso presentato dalla nostra cliente nei confronti di Poste Italiane S.p.A., al fine di vedersi riconosciuta l’interposizione fittizia di manodopera da parte della Società e, conseguentemente, il proprio diritto all’assunzione.

Sentenza n. 10074/2022 pubblicata in data 29/11/2022 il Tribunale di Roma – Sezione Lavoro.
La lavoratrice aveva stipulato diversi contratti di assunzione con varie società collegate in regime di appalto con Poste Italiane S.p.A.
Deduceva la ricorrente che tra le società anzidette e Poste Italiane S.p.A. era stata posta in essere un’interposizione fittizia di manodopera, dal momento che la prestazione lavorativa era sempre stata svolta all’interno degli uffici di Poste Italiane e che l’attività lavorativa era sempre stata diretta ed organizzata dal personale di tale società.
Al fine di ottenere giustizia, la dipendente si rivolgeva allo Studio Legale Scafetta, il quale ricorreva dinanzi al Tribunale di Roma – Sezione Lavoro.
Il Giudice del Lavoro, sulla base dei documenti prodotti, ha ritenuto provata l’intermediazione di manodopera non autorizzata e, per l’effetto, ha dichiarato sussistente tra la ricorrente e Poste Italiane S.p.A. un rapporto di lavoro subordinato a tempo pieno ed indeterminato sin dalla data della prima assunzione.
Giustizia è stata fatta per la nostra cliente che, dopo anni di battaglie, ha coronato il proprio sogno di entrare a far parte della realtà lavorativa di Poste Italiane.