Con sentenza n. 4362/2023 pubblicata il 27.04.2023, il Tribunale di Roma – Sezione Lavoro, ha accolto il ricorso presentato dal nostro cliente nei confronti dell’INPS, al fine di vedersi riconosciuto lo svolgimento del lavoro notturno e, conseguentemente, i benefici derivanti dal lavoro usurante e consistenti nell’accesso al pensionamento anticipato.
Il lavoratore veniva impiegato in turni da 12 ore, dalle ore 20.00 alle ore 00.00 e dalle ore 00.00 alle ore 08.00 senza soluzione di continuità , svolgendo attività lavorativa per almeno 6 ore nel periodo notturno, comprendente l’intervallo tra la mezzanotte e le ore 05.00 del mattino.
Nonostante il cliente avesse maturato i requisiti minimi richiesti dal D. Lgs. 67/2011 per poter accedere al pensionamento anticipato, l’INPS rigettava per ben due volte l’istanza.
Al fine di ottenere giustizia, il lavoratore si rivolgeva allo Studio Legale Scafetta, il quale ricorreva dinanzi al Tribunale di Roma – Sezione Lavoro.
Il Giudice del Lavoro, sulla base dei documenti prodotti e delle dichiarazioni rese dai testimoni, ha ritenuto provato lo svolgimento di lavoro notturno e, quindi, il possesso dei requisiti previsti dalle norme di riferimento.
E così, il Tribunale di Roma, nel rigettare le difese dell’INPS, ha accertato il diritto del cliente di accedere al beneficio del pensionamento anticipato.
Giustizia è stata fatta per il nostro cliente che, dopo anni di battaglie stragiudiziali nei confronti dell’INPS, grazie all’intervento dello Studio Legale Scafetta, si è visto riconoscere il proprio diritto.